Libri multimediali e pagine digitali: un nuovo modo di esplorare Piranesi

Maria Cristina Misiti
Maria Cristina Misiti
Curatrice della mostra
Giambattista Piranesi. Sognare il sogno impossibile
già Direttrice dell'Istituto centrale per la grafica

“Il lettore diventa il libro. Fra lettore e scrittore si instaura sempre un legame simbiotico molto stretto, che produce una sorta di fertilizzazione incrociata intellettuale e artistica”.

Nicholas Carr
Internet ci renderà stupidi? Come la rete sta cambiando il nostro cervello, 2011, p. 63.


I
l quinto anniversario della scomparsa di Umberto Eco ha avuto in questi ultimi mesi l'effetto positivo di rievocare suoi scritti, sue opere, sue citazioni. Il pensiero e le intuizioni di Eco sui media digitali mi sono sembrate molto suggestive per introdurre quest'opera multimediale dedicata a Giambattista Piranesi.

Eco è sempre stato, per usare un termine che lui rigetterebbe, un tecnoentusiasta. L’interesse per le tecnologie faceva parte della sua grande curiosità per il mondo, di quella sua meravigliosa e capacità di vedere il nuovo prima degli altri, prima di tutti, al punto che riusciva a cogliere tendenze e fenomeni sociali in anticipo di anni.

Le riflessioni di Eco sulle modalità con cui internet interviene nel processo della conoscenza, modificando i comportamenti e le abitudini dei lettori al punto da incidere strutturalmente sulle loro capacità di lettura, memorizzazione, decodificazione del sapere mantengono ancora oggi una straordinaria attualità.

Scriveva nel 2012 "Ci sono due tipi di libro, quelli da consultare e quelli da leggere. I primi (il prototipo è l'elenco telefonico, ma si arriva sino ai dizionari e alle enciclopedie) occupano molto posto in casa, son difficili da manovrare, e sono costosi. Essi potranno essere sostituiti da dischi multimediali, così si libererà spazio, in casa e nelle biblioteche pubbliche, per i libri da leggere (che vanno dalla Divina Commedia all'ultimo romanzo giallo)" .

I primi teorici dell’ipertesto considerarono questa nuova forma testuale una “tecnologia liberante”, affrancando il lettore dalla "materialità del testo stampato” e “dalle costrizioni della tecnologia legata alla pagina”, decifrare ipertesti può risultare più creativo della lettura tradizionale perché “valutare i link e tracciare un percorso attraverso di essi implica un lavoro mentale che arricchisce la lettura stessa”.

Secondo Eco la tecnologia può dare all’uomo l’illusione vertiginosa di catturare con un gesto – un clic – l’essenza delle cose,: la gioia orgogliosa della rapidità e della facilità di accesso, standardizzando pratiche creative come la lettura e la scrittura: l'intelligenza è dunque costitutivamente creativa perché è, letteralmente, ars combinatoria.

"La conoscenza non è una quantità o una mera trama di raccordi, bensì una forma organica, viva, interagente, organizzata secondo linee prospettiche e valori riconoscibili, coerenti e continui, che la rendono sempre ‘leggibile’, ma anche flessibile e ‘reversibile’, in quanto sempre passibile di un’attività di decostruzione e ricostruzione, suscettibile in ogni momento di una possibilità di interpretazione al tempo stesso globale e particolare: proprio come i libri. Eco non rinuncia insomma a vedere nel libro, emblema par excellence del sapere strutturato, il mezzo principale attraverso cui la conoscenza dovrebbe trasmettersi, mentre i media digitali dovrebbero svolgere idealmente una funzione integrativa, nella prospettiva di una interazione convergente, ragionata, tra il supporto cartaceo e le risorse on line, non ultime le cosiddette tecnologie dell’informazione e della comunicazione" .

Il sociologo Derrick de Kerckhove, allievo di Marshall McLuhan e teorico dell'intelligenza connettiva ha rimarcato spesso il fatto che, nell’era di Google e dei Big Data, le risposte dipendono unicamente dalle domande. Affermazione, questa, che a conti fatti non sembra lontana da una celebre riflessione di Eco: “Per me l’uomo colto non è colui che sa quando è nato Napoleone, ma colui che sa dove andare a cercare l’informazione nell’unico momento della sua vita in cui gli serve, e in due minuti”.

Il nostro continua ad essere un "cervello che legge e scrive", il destino della scrittura e della lettura che sia su carta o no continuerà a rinsaldare la nostra identità e a rappresentare la nostra memoria. Il passaggio del libro al regno del digitale non sarà semplicemente una sostituzione di pixel all’inchiostro tipografico, ma certamente è destinato a mutare, con ogni probabilità, il modo in cui leggiamo, scriviamo e mettiamo in circolazione i testi e le immagini.

Va bene toccare e by-passare il linguaggio, però il vero potere dell’individuo, anche dell'individuo immerso nella connettività della rete, è la misura del suo controllo della parola e della gestione del discorso nella sua mente.

"È, forse, una nuova, tecnologica, fase di Illuminismo: lumi di pixel e di intelligenze artificiali veicolati dall’esuberante ottimismo della scienza informatica ci proiettano in un futuro, in cui nemmeno il più disinvolto degli indovini può immaginare cosa ne sarà dell’incommensurabile accumulo di dati custoditi nelle memorie dei nostri contenitori, che tutti sappiamo essere effimeri, oltre che posti in cronica senescenza dalle leggi del mercato e dalla irrefrenabile progressione dei prodigi della tecnologia contemporanea. Tuttavia, generosi e ottimisti" .

La rete invita a una lettura multifocale, pluriversa (talora ridondante), che incentiva a considerare il sapere in senso ‘integrale’, .le pagine del libro, suddiviso in capitoli come in un volume tradizionale, lasciano gli autori liberi di costruire il proprio sistema di nozioni e valori, in cui possono essere compresenti elementi molto diversi, se non totalmente contraddittori, in una proliferazione entropica, potenzialmente babelica,in cui il lettore può ricevere, non solo immagini immobili a bassa definizione ma immagini in movimento e addirittura sonore.

È in atto insomma un “cambiamento di paradigma” verso un processo di lettura/scrittura che supera la linearità e la sequenzialità, fondandosi su una “narratività ipermediale e transmediale”, che tende di fatto alla dimensione iconica e associativa più che a quella alfabetica.

La raccolta di saggi dedicati alla celebrazione di Giambattista Piranesi nell’occasione del terzo centenario della nascita è stato concepito come un racconto multimediale affidato ad autori italiani e stranieri di diversa formazione disciplinare, specialisti di Piranesi e non, relatori che hanno fatto onore al volume e al suo protagonista, preparando una serie di interventi ricchi di riflessioni oltreché di suggestioni, che sono subito sembrati una importante integrazione ai volumi già pubblicati negli ultimi anni nell'ambito del Progetto Piranesi.

Una narrazione complessa che si snoda attraverso "link" richiami e varie “chiavi” che saranno offerte al lettore durante il percorso dei vari capitoli, le immagini, i luoghi, il sonoro.

Per creare questi collegamenti bisognerebbe mettere almeno una trentina di libri cartacei sulla scrivania, e molte banche dati digitali cosa che uno studioso non sempre può fare,in particolare in questo momento di pandemia in cui molte biblioteche sono chiuse e si sta cercando di sfruttare le potenzialità del web per veicolare contenuti culturali in modo innovativo.

Calcografica.it, banca dati on-line dell'Istituto centrale per la grafica
Calcografica.it, banca dati on-line dell'Istituto centrale per la grafica.

In questo senso molto lavoro è stato fatto nell’anno 2020 dall’Istituto centrale per la grafica che, tra le varie imprese, ha voluto mettere a disposizione degli studiosi la banca dati on-line di tutta l’opera piranesiana presente in Istituto, pubblicando sul web immagini e schede critiche di matrici e stampe conservate in Istituto, con la esatta ripresa delle iscrizioni sotto le tavole, citazioni di testi e bibliografia aggiornata. Operazione assimilabile ad altre eccellenti realtà digitali che nel mondo si stanno muovendo, non solo su Piranesi, in questo senso: si veda ad esempio il sito della University of South Carolina dedicato a Piranesi.

Piranesi multimediale più che un libro è una biblioteca virtuale che concentra più forme comunicative e che consentirà al lettore non solo di conoscere e studiare «le opere del grande incisore», ma anche di approfondire storia e retroscena, creando mappe visuali con avvenimenti, personaggi e idee scoprendo relazioni altrimenti nascoste fra campi del sapere.

Nel periodo che abbiamo alle spalle, uno dei più difficili per il nostro Paese e per la cultura più specificamente, ho avuto l'opportunità di confrontarmi con tanti colleghi e operatori della cultura, dell’università e della ricerca, proprio per comprendere meglio come muoversi nello spazio globale della ricerca e poter definire obiettivi chiari e coerenti per il progetto celebrativo dei trecento anni della nascita di Giambattista Piranesi. Punto forte della sinergia che si è creata intorno alla figura di Piranesi l’implementazione di interoperabilità con altre istituzioni,affrontando la responsabilità ormai inderogabile di ‘trasvalutare’ dal ruolo di semplici utenti-consumatori a quello di creatori della propria conoscenza, cooperando con un atteggiamento vigile, consapevole, proattivo ai processi di ‘produzione’culturale.

È stata, questa, una sfida assai ardua, ma che si è dimostrata vincente per la riuscita del progetto legato alla celebrazione di un personaggio eclettico e geniale come Giambattista Piranesi.

Il principio dell’accesso aperto alle pubblicazioni scientifiche, nato dal basso grazie all’avvento di Internet ha reso possibile presso una parte del mondo della ricerca e delle biblioteche accademiche l’emersione di una norma sociale volta alla condivisione della conoscenza scientifica senza barriere economiche, giuridiche e tecnologiche.

Fatte salve queste premesse va detto che oggi le Digital humanities stanno imboccando una vera svolta epistemologica, definita Knowledge design . Si tratta di una elaborazione digitale di contenuti culturali che rivitalizza i dati testuali alla luce di un progetto che sfrutta tecnologie digitali; significa in sostanza andare oltre la semplice pubblicazione di libri come avviene ad esempio in Google books.

Da quello che banalmente si definisce "la fotocopia in digitale" che pure rappresenta un modo di rendere accessibili le fonti primarie si giunge a un nuovo "paradigma scientifico" che supera la tradizionale separazione dei saperi con un nuovo approccio progettuale particolarmente propizio e stimolante per un'attività creativa come quella di far nascere un libro.

Specie in un mondo globalizzato conta anche la capacità di recuperare il ritardo tecnologico verso quei Paesi che hanno messo in mostra dinamiche più agili delle nostre. In tal senso la Real Academia de Bellas Artes San Fernando, istituzione internazionale che quotidianamente è impegnata nel mondo della ricerca, ha creato un contesto, un vero e proprio “ecosistema” capace di valorizzare i contenuti e i risultati dei vari progetti di catalogazione e studio dei patrimoni offrendo la migliore opportunità di espressione sul web avendo vinto grant europei di elevata selettività e prestigio scientifico.

Nella situazione attuale le Digital Humanities potranno funzionare ed essere efficaci nella loro azione conoscitiva se tra i vari attori vi sarà sinergia e condivisione di un progetto comune e se, nel loro insieme, essi fonderanno la loro azione sulla credibilità, sulla trasparenza e sulla coesione.

A tali principi si è ispirato l'Accordo quadro tra la Direzione Generale Educazione Ricerca e Istituti Culturali, la Direzione Generale dei Musei del MIC e la Real Academia de bellas artes San Fernando di Madrid.


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Riferimenti bibliografici
  • Altamura, Gianpaolo (2019): “La conoscenza come ars combinatoria: internet e la questione del ‘filtraggio del sapere’ secondo Umberto Eco”, in Echo, numero 1, p. 96.
  • Eco, Umberto (2000): La bustina di Minerva, Bompiani Overlook, Milano.
  • Giancaspro, Mauro (2011): “Gestire il nuovo, conservare l’antico: prologo alla Conferenza nazionale dei direttori delle biblioteche pubbliche statali”, in DigItalia Web, anno VI, numero 2.